LOOK DEEP, LOOK FORWARD.
ORGANIZZARE OGGI.
TRA OBIETTIVI COMUNI E BISOGNI DEI SINGOLI.

Lo sviluppo organizzativo clinico alla sfida con le criticità attuali delle organizzazioni
Il convegno che MODUS Benefit ha realizzato il 12 aprile scorso presso Open Milano aveva più di un obiettivo: rappresentare la prima uscita pubblica di una società che finora si era fatta conoscere solo con un paio di cicli di webinar (oltre che con gli interventi di consulenza); affermare la propria idea di come si possa fare consulenza direzionale nel contesto attuale, interpretando, in modo autentico ma aggiornato, lo "sviluppo organizzativo clinico”, figlio della lezione di Edgar Schein e della psicosocioanalisi; coinvolgere clienti e partner in una riflessione critica sulle sfide odierne che le organizzazioni, gli HR, i consulenti e il management si trovano ad affrontare per garantire successo e benessere alle organizzazioni.
Cosa intendiamo con sviluppo organizzativo clinico: per fare una sintesi, un metodo di approccio che non imponga uno specifico modello “prefabbricato” al cliente o comunque una visione del consulente, ma, al contrario, un modo di lavorare con il cliente e sostenerlo per co-costruire insieme una soluzione da mettere in atto. I vantaggi, a nostro parere, di questa modalità consistono nel rispettare la specificità di ciascuna organizzazione, oltre che valorizzare appieno le conoscenze e la capacità del cliente e, soprattutto, rafforzare il cliente nel suo ruolo, di manager, di imprenditore, di responsabile HR.
Nella mezza giornata del convegno, tutti questi obiettivi hanno potuto essere condivisi ma certamente non esauriti. Gli elementi di rilievo e di conferma della bontà della strada intrapresa da MODUS comunque non sono mancati:
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le organizzazioni di oggi presentano situazioni e criticità in larga misura inedite, che si prestano sempre di meno a ricette del passato e a soluzioni standardizzate;
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l’approccio clinico allo sviluppo organizzativo consente di “stare vicino” al cliente e alla sua organizzazione, aiutandoli a individuare e realizzare le soluzioni più adatte e sostenibili, senza mai avere la pretesa di sostituirsi al cliente;
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gli ambiti in cui si può oggi essere di aiuto alle organizzazioni sono i più diversi, dalla vision alla cultura, dall’organizzazione ai meccanismi operativi, dalla cura delle persone e dei gruppi alla formazione, dalla gestione del cambiamento alla costruzione – per dirla con le parole di Paolo Iacci, che ci ha spiegato che sono due cose molto differenti – di engagement e soddisfazione delle persone;
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infine, e di conseguenza, che i metodi e gli strumenti che la consulenza può mettere in campo e condividere con i clienti sono numerosi e tali da richiedere sguardi e competenze diverse, che fanno riferimento ad una gamma di discipline che vanno dall’economia all’antropologia, dalla sociologia alla psicologia, e dalle innumerevoli loro combinazioni transdisciplinari…
Nei prossimi mesi MODUS si ripropone di riprendere, uno ad uno, questi punti e di sviscerarli, nell’intento di rendere la propria azione consulenziale sempre più addentro ai problemi attuali che richiedono, come afferma il payoff di MODUS – Look deep, look forward – un’esplorazione in profondità allo stesso tempo rivolta ad un futuro tutto da progettare.