di Paolo Umidon
Ancora troppo spesso le aziende considerano il tema Impatto Sociale come materia e campo di azione del mondo no profit, del terzo settore e delle associazioni. Parole come cambiamento climatico, spreco di risorse, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, sono si entrati a pieno titolo nel vocabolario delle imprese, anche in considerazione dell’eco mediatica che hanno quasi ogni giorno negli ultimi anni. Con diversi livelli di intensità si sono anche tradotti in processi operativi e procedure di lavoro sostenute da interventi organizzativi e strutturali specifici.
Tuttavia la percezione è che cercare di far dialogare sviluppo sostenibile e sviluppo economico, costituisca ancora uno scoglio culturale,
L’attenzione verso l’impatto che i comportamenti e le azioni che le imprese generano nelle loro attività di produzione, servizi, intermediazione, non possono non considerare la simultanea coesistenza di tre dimensioni che lo definiscono: quella economica, quella ambientale e quella sociale.
Pertanto non possono essere declinate in termini di priorità o di gerarchia di importanza. Questo significa cominciare a pensare e ad agire, considerando che il raggiungimento dell’utile, scopo primario di una società di profitto,
può essere reso compatibile, co-realizzarsi e incrementarsi, grazie all’introduzione pratiche e modelli di innovazione organizzativa e gestionale.
Tali modelli sono finalizzati alla creazione di valore e di benessere delle persone che operano
direttamente nelle proprie strutture (i propri dipendenti), vi collaborano (es. i consulenti) ed
interagiscono (es. i fornitori).
Uomini e donne che si relazionano, oltre alla propria attività professionale, con i propri ambiti familiari, ricreativi, sociali, e istituzionali (come dei cerchi concentrici) sono da intendersi a loro volta, come potenziali generatori di benessere e di positività.
Questo scopo può avvenire grazie alla realizzazione di progetti in grado di innescare
competenze e capacità propizi a un impegno motivante, fonte di appagamento e di
soddisfazione professionale, economica, sociale e umana. Non sono forse queste dimensioni
fondamentali sulle quali credere e investire per poter ottenere dalle proprie persone delle
performance più che adeguate per la crescita ed il successo della propria impresa?
Questo riteniamo costituisca una buona ragione per cominciare a considerare amiche parole quali l’Impatto sociale. A considerare i propri comportamenti ed azioni aziendali nell’ottica dell’incremento dell’utile, ma altrettanto in quella del benessere dei diversi stakeholder interni ed esterni;
iniziare a sviluppare una strategia di Impatto basata su criteri sostenibili, che si veicolano attraverso le persone e per le persone, interne ed esterne.
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